sabato 8 dicembre 2007

KAN MAKTUB (Estaba escrito)




Kan maktub...
que te encontrase en el éter caminando
relámpago con fuerza y el destino desmarcado
plegaras las nubes de mi cielo encapotado
y acariciara tu mano mi cuerpo tembloroso y cansado.

Kan maktub...
que nuestras historias se crucen sin quererlo
en parajes destronados de sangre llenos y espanto
desmarques el tiempo que la vida me había trazado
y rescates del destino lo que sin permiso me había robado.

Kan maktub...
que la ternura se hiciese en ti hombre
galopante sobre arenas que queman piel y manto,
restaures cansancios en el semblante reflejado
alas que amparan dolores de esas mis penas y llanto.

Kan maktub...
y los días de amores se engalanaron
olvido en la mente, paz en el alma y canto
danzas de oriente de Luna prometido regalo
y alegría sonora de ave que emprende de nuevas el vuelo.

Kan maktub...
que de lejos aparecieran mirando
ojos extraños y nuestra dicha desearon
sin contemplaciones sus zarpas al corazón lanzaron
desgarro de entrañas que en tiras al sol colgaron.

Kan maktub...
que la cordura perdiera sin recato
negué el rostro desconocido que en el espejo veía reflejado
y sin pensar, el miedo hizo frente al desacato
lanzándome presta a defender el reino soñado.

Kan maktub...
que de silencios esté hoy llorando
tiemble mi voz, se estremezca el corazón y tema por mí el viento
herí la mano que de colores pintó mi cielo azulado
¿Sabrá el camino, para que de regreso me haya perdonado?
Kan maktub...
que solo a ti
pueda amar
como te amo.

LINA .... My Poetisa Espanola

Prigionieri del fato

Un carattere ancor oggi affibbiato ai Musulmani da parte di molti occidentali è quello del fatalismo; si tratta di un pregiudizio duro a morire, le cui radici potrebbero essere rintracciate in quella percezione "superomistica" che la civiltà moderna ha di sé e che porta ad individuare del "fatalismo" ovunque non si scorga una pari volontà di dominio sul mondo. Non è poi da sottovalutare l'influenza della nozione moderna del fato, percepito come una potenza oscura e cieca.

«La frase kan maktùb o, il semplice participio passato maktùb (scritto) riassume il fatalismo musulmano. Dio --secondo la religione islamica-- s'interessa di tutto quello che succede nel mondo (dènia), ed un angelo, nel più alto dei cieli "scrive" le azioni degli uomini e le decisioni della divinità. "Ogni cosa è scritta presso Dio" = kull scèi maktùb and Allah. Nulla deve sorprendere il credente (el-Mùmen): venga la gioia, venga il dolore, bisogna dire: kan maktùb! Con la pronunzia di questa frase il musulmano ha il dovere di rassegnarsi nelle avversità".

mercoledì 5 dicembre 2007

giovedì 8 novembre 2007

mercoledì 7 novembre 2007

CARTOGRAFIA PER IL GUYA TREKKING



Faccio appello a chiunque possa dare un valido aiuto a Manfred, pellegrino vagabondo, che oltre ad allenarsi per il grande salto che lo vedrà unico protagonista di un trekking di circa 2000 km.... ha veramente bisogno di assistenza logistica.

Cartografia del percorso, consigli e informazioni, accompagnamento lungo le zone in cui vi trovate...

Il mio appello è questo: Lasciate qui un commento su come Manfred deve attraversare il vostro territorio.

Il Guya Trekking passerà sopra Firenze lungo il sentiero GEA, il sentiero E/1, nelle zone dell'Abetone, Casaglia, S.Benedetto in Alpe, passo del Muraglione, Camaldoli

IL MIO GOLFO


Qui sono nato, qui ho studiato, sono cresciuto... ma... Firenze mi ha conquistato, con la sua classe, con la sua signorilità.
Firenze è come una bellissima donna che.... non invecchia mai.

domenica 4 novembre 2007

IN UNA NOTTE D'ESTATE



In una notte d'estate, su un altro pianeta ho dedicato a te sani pensieri.

Vieni da me..... ora sono più sereno.... guardami e costringimi, non mi pare abbastanza ma.........

NON DIMENTICARMI MAI.... e ricorda quello che ho sentito sono vibrazioni...

Giacomo

venerdì 2 novembre 2007

GUYA TREKKING

IO APPOGGIO IL GUYA TREKKING




http://www.montagneazzurre.info


Il Guya Trekking è un evento che inizierà nel mese di Maggio 2008.

Un lungo trekking attraverso lo spartiacque appenninico fino a Trapani con partenza dalla Liguria, vedrà la partecipazione di Manfredi Salemme, trekker estremo.

L'evento sarà seguito dai media e sarà un invito verso i futuri donatori di MIDOLLO OSSEO.

Manfredi è testimonial di


FIRENZE


LOGGIA DELLA SIGNORIA
Di lato al Piazzale degli Uffizi, al quale fa corona il porticato con l’omonima notissima Galleria, si staglia la Loggia della Signoria o dei Priori che prospetta sulla piazza con tre archi a tutto sesto, poggianti su possenti pilastri.
Costruita per ordine della Signoria su disegno d’Andrea di Cione detto Orcagna, fu iniziata nel 1376 sotto la direzione degli architetti Benci di Cione e Francesco Talenti. La loggia è però assai più conosciuta con i nomi di Loggia dell’Orcagna o dei Lanzi dal corpo di guardia formato da soldati lanzichenecchi, al tempo del granduca Cosimo I de’ Medici, che vi sostavano in permanenza.
Ai lati dalla scalinata centrale due leoni in marmo: quello di destra, è un’opera originale greca, mentre l’altro fu eseguito nel 1600 da Flaminio Vacca.

All’interno della loggia, a sinistra, il Perseo che mostra la testa recisa della gorgone Medusa, bronzo dell’eccellente orafo e scultore Benvenuto Cellini il quale lo gettò nel 1553.Il bizzarro artista, riprodusse in modo singolare il proprio barbuto autoritratto nella parte posteriore dell’elmo del leggendario figlio di Zeus, sulla cui cinghia a tracolla, inoltre, firmò l’opera.
L’accurata ed ornatissima base, decorata con bronzetti riproducenti Mercurio, Minerva, Giove e Danae nelle nicchie, ed il bassorilievo frontale con la scena che vede Perseo liberare la bellissima Andromeda dal mostro marino, evidenzia l’effettiva capacità dell’artista nell’aver saputo assemblare le sue note capacità orafe a quelle della scultura.

Dalla parte opposta si può ammirare il Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna (1583), il quale scolpì le tre armoniose figure vibranti di vita, in un sol blocco di marmo; sul piedistallo un bassorilievo in bronzo raffigura lo stesso episodio. Sempre del solito artista il gruppo di Ercole in lotta col centauro Nesso (1599). Menelao che sorregge il corpo di Patroclo, è una copia dell’originale greco del IV secolo a.C. regalo del Papa Pio IV a Cosimo I; Pirro che rapisce Polissena è invece una scultura ottocentesca di Pio Fedi. Allineate lungo la parete di fondo, sono sei statue femminili romane.